Diagnostica cardiovascolare
Mediante l’esecuzione di uno o più (a seconda delle specifiche necessità cliniche) esami diagnostici si riesce ad identificare con precisione la malattia cardiovascolare di cui è affetto il paziente e avviare il relativo trattamento. Presso l’Ospedale Mauriziano Umberto I e i miei ambulatori di Torino, Vercelli e Asti sono disponibili per i pazienti tutti gli esami diagnostici attualmente esistenti in ambito cardiovascolare, incluse tutte le metodiche di gestione e controllo dei pace-maker e defibrillatori impiantabili.

Elettrocardiogramma (ECG) 12-derivazioni
L’ECG è l’esame cardine della diagnostica cardiovascolare perché semplice, sicuro, economico, rapido da eseguire, disponibile ovunque e fornisce insostituibili informazioni in merito al ritmo cardiaco, alla struttura e all’anatomia del cuore. L’ECG va eseguito ogni volta vi siano sintomi suggestivi per una qualche malattia cardiovascolare e aritmie cardiaca e la sua ripetizione nel tempo svolge un ruolo importantissimo nel seguire l’evoluzione di una malattia cardiovascolare, per verificare l’efficacia di una terapia intrapresa o per verificare gli eventuali effetti sul cuore di trattamenti farmacologici finalizzati alla cura di altre malattie e/o in caso di intossicazioni farmacologiche.

Test ergometrico
Il test ergometrico da sforzo (o test da sforzo o prova da sforzo) è un esame diagnostico che prevede il continuo monitoraggio, sia dell’ECG che della pressione arteriosa (oltre che, chiaramente, dei sintomi eventualmente riferiti dal paziente durante l’esame), di una persona mentre esegue uno sforzo controllato e di intensità crescente (alla cyclette o al tapis roulant), al fine di documentare e registrare il comportamento del cuore in questo specifico contesto. Il test ergometrico ha principalmente due scopi: uno diagnostico, l’altro “terapeutico”. Il primo presuppone l’esecuzione del test al fine di raggiungere una diagnosi, ad esempio in pazienti con sospetta angina pectoris o per valutare la risposta pressoria in pazienti con sospetta ipertensione arteriosa. In ambito aritmologico, il test ergometrico è estremamente prezioso per valutare il comportamento della frequenza cardiaca, della conduzione atrio-ventricolare e di eventuali aritmie atriali o ventricolari durante uno sforzo. Per quanto riguarda invece lo scopo “terapeutico”, si intende l’utilizzo del test ergometrico al fine di valutare l’efficacia della terapia in corso (o l’efficacia di un’angioplastica o di un by pass coronarico o di una procedura di ablazione), in pazienti però con già una cardiopatia sottostante e/o aritmia nota.

Ecocardiogramma
L’ecocardiogramma transtoracico (o ecocardio o ecocolor-Doppler cardiaco) è un esame diagnostico di imaging che, mediante l’utilizzo degli ultrasuoni, permette di ottenere una fotografia immediata dell’anatomia cardiaca del paziente, fornendo preziose informazioni sia sulle diverse strutture cardiache che sulla loro funzione. Si tratta di una metodica assolutamente indolore, non invasiva e che non espone il paziente a radiazioni ionizzanti. Proprio per tale motivo, l’esame può essere ripetuto innumerevoli volte su qualunque paziente, anche nelle donne in gravidanza. È un imprescindibile esame di primo livello nella valutazione diagnostica di un paziente con sospetta cardiopatia così come nel follow-up clinico e strumentale di pazienti con cardiopatia nota. Le informazioni che si ottengono con questo esame sono numerose e del tutto complementari a quelle che si acquisiscono con l’ECG. Le principali indicazioni (ma non esclusive) sono la valutazione delle dimensioni delle cavità cardiache, lo studio della funzione sistolica e diastolica del cuore, la valutazione morfologica e funzionale delle valvole, l’identificazione di eventuali anomalie congenite così come di eventuali masse o sospette vegetazioni endocarditiche, lo studio del circolo polmonare, la visualizzazione del pericardico e di eventuale versamento pericardico.

Controllo ambulatoriale di dispositivi impiantabili
L’Holter cardiaco (o Holter ECG o monitoraggio ECG dinamico secondo Holter) è un test non invasivo e assolutamente indolore che permette di registrare per almeno 24 ore consecutive (ve ne sono alcuni che registrano fino a 7 giorni di fila) l’elettrocardiogramma. In tale modo si possono acquisire importanti informazioni in merito alla frequenza cardiaca del paziente nelle 24 ore e documentare eventuali aritmie che il paziente può avere nel periodo di registrazione. Deve il suo nome al fisico americano Norman Jefferis Holter che nel 1961 ne è stato l’inventore. L’Holter cardiaco è uno strumento molto potente nella valutazione diagnostica dei pazienti con sintomi suggestivi per aritmie cardiache (a patto che tali sintomi abbiano una frequenza almeno settimanale) e nella valutazione dell’efficacia terapeutica di terapie farmacologiche o ablative già intraprese.

Monitoraggio di eventi (Spiderflash-T)
Si tratta semplicemente di una evoluzione dell’Holter cardiaco, con durata di registrazione ben oltre i 7 giorni. Lo Spiderflash-T (MicroPort) è un registratore di eventi piccolo, leggero e robusto (50 grammi, 75x50x19.5 mm), resistente agli urti e all’umidità, con alta capacità di memoria (fino a 40 giorni), in grado di registrare contemporaneamente 1 o 2 derivazioni ECG con una elevata qualità del segnale. La preparazione è analoga a quella dell’Holter cardiaco. È uno strumento utilissimo in caso di eventi aritmici rari o poco frequenti, ad esempio quelli con cadenza mensile.
Smart-Watch e dispositivo Kardia
L’implementazione dei moderni smartwatch con un sistema di registrazione ECG (non solo cardiofrequenzimetro ma la vera e propria registrazione di una derivazione ECG) ha di fatto modificato in maniera epocale la capacità di riconoscere le aritmie e documentare cosa succede al cuore in corso di sintomi suggestivi per aritmie. Infatti, essendo perennemente indossati dal paziente, la registrazione ECG dello smartwatch può essere attivata in qualunque momento e anche sintomi estremamente rari e di breve durata possono essere registrati. Il dispositivo Kardia è un piccolo tool che mediante il contatto con le dite di entrambe le mani e il collegamento Bluetooth, permette di registrare l’ECG del paziente ed inviarlo in formato pdf allo smartphone. In tal modo si può documentare con ECG qualunque sintomo lamentato dal paziente, anche se raro e di breve durata.

Test provocativi farmacologici (test all’ajmalina, test alla flecainide, test all’adenosina)
Visti i molteplici limiti dell’IMC, nei protocolli di dimagrimento KYMINASI Diet, utilizziamo la formula di Perrault modificata, che tiene conto di tutte le caratteristiche principali del paziente, ovvero altezza, peso, età, circonferenza polso, conformazione fisica (longilineo, normolineo o brevilineo) e struttura fisica (piccola, media e grande). Con tale formula si ottiene una stima del peso ideale della persona molto più precisa, affidabile e reale!
Controllo ambulatoriale di dispositivi impiantabili
I dispositivi impiantabili, ovvero loop-recorder, pacemaker e defibrillatori (ICD), sono dei dispositivi elettronici che vengono impiantati sottopelle al fine di registrare anomalie del ritmo, trattare le bradiaritmie e/o interrompere le aritmie ventricolari pericolose per la vita. Sono tutti costituiti da un piccolo contenitore metallico esterno, al cui interno vi sono la batteria e la circuiteria elettronica, responsabile delle funzioni stesse del dispositivo. Come tutti gli apparecchi elettronici, e a maggior ragione alla luce della grande rilevanza del compito a cui assolvono, necessitano di essere periodicamente controllati, al fine di verificarne il corretto funzionamento. I principali motivi per controllare nel tempo i dispositivi impiantabili sono valutare lo stato della batteria, verificarne i parametri di stimolazione, riprogrammare il dispositivo a seconda delle specifiche esigenze del paziente e monitorare il ritmo cardiaco e identificare la presenza di aritmie. Il controllo avviene con una cadenza media di una o due volte all’anno. Controlli aggiuntivi vengono eseguiti in caso di sospetto malfunzionamento o in caso di progressivo esaurimento della batteria.

Monitoraggio remoto di dispositivi impiantabili
Tutti i più moderni dispositivi impiantabili hanno la possibilità di effettuare il controllo anche in modalità remota. Al momento dell’impianto del dispositivo (o qualche tempo dopo e a domicilio, a seconda delle preferenze del paziente), viene consegnato al paziente un apparecchio simile ad un modem con l’indicazione di portarlo alla propria abitazione, posizionarlo in prossimità del letto e connetterlo alla rete elettrica. A questo punto, l’apparecchio effettuerà regolari “interrogazioni” e monitoraggi del dispositivo impiantato e con cadenza regolare le trasmetterà tramite internet (grazie ad una SIM card al suo interno) all’Ospedale in cui il paziente è seguito. Il medico che segue il paziente, da un terminale dell’Ospedale, con adeguate e sicure password, potrà in tempo reale leggere il controllo e verificare la presenza di eventuali problematiche (incluse le aritmie identificate dalla telemetria del dispositivo) o, al contrario, il perfetto funzionamento del sistema. Questo sistema di monitoraggio remoto, seppur abbia solo una valenza diagnostica e non terapeutica (non permette infatti in nessun modo il cambio della programmazione a distanza), permettendo un’identificazione ancora più pronta e celere di qualunque problematica, rappresenta una sicurezza ulteriore per i pazienti portatori di dispositivi impiantabili.

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