Sovrappeso e obesità
Una sana e corretta alimentazione che permetta di perdere il peso in eccesso e mantenere un adeguato peso corporeo nel lungo termine è la condizione essenziale per rimettersi in forma in modo sano e durevole, sentirsi bene, ritrovare uno stato di piena salute, fortificare il sistema immunitario, prevenire lo sviluppo e curare numerose patologie cardiovascolari, gastrointestinali, neoplastiche, neuro-degenerative, osteo-articolari e autoimmuni. D’altra parte, “noi siamo quello che mangiamo”, diceva il filosofo Ludwig Feuerbach e migliorare l’alimentazione vuol solo dire migliorare la propria vita.
Domande frequenti
Perché un medico, cardiologo e aritmologo, dovrebbe occuparsi anche di nutrizione e di diete?
In cardiologia, il sovrappeso e l’obesità, come vedremo meglio in seguito, determinano un significativo aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari gravi, a volte anche mortali, tra cui l’infarto miocardico acuto, la morte cardiaca improvvisa e l’ictus. Inoltre, se consideriamo tutti i pazienti che afferiscono presso un ambulatorio di cardiologia, oltre il 60% di essi è in sovrappeso o obeso. È chiaro quindi che vi è una sovrapposizione enorme tra sovrappeso/obesità da una parte e malattie cardiovascolari dall’altra, con il ruolo del sovrappeso e dell’obesità nella genesi delle malattie cardiovascolari ormai ampiamente noto e scientificamente dimostrato. Inoltre, le stesse terapie cardiovascolari attualmente disponibili, siano esse farmacologiche (penso ai farmaci antipertensivi e a quelli ipolipemizzati, quindi farmaci utilizzati nella cura dell’ipertensione arteriosa e dell’ipercolesterolemia) che interventistiche (essenzialmente l’angioplastica coronarica), sono estremamente meno efficaci nei pazienti in sovrappeso o obesi. In Aritmologia il discorso è simile. Oltre il 60% dei pazienti con aritmie è affetto da fibrillazione atriale e, di questi, quasi il 70% è affetto da sovrappeso o obesità. Studi ormai ventennali hanno chiaramente evidenziato e confermato che il sovrappeso e l’obesità non soltanto aumentano il rischio di fibrillazione atriale ma ne rendono molto più difficile il trattamento. In particolare, l’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale, nei pazienti con sovrappeso e obesità, ha una efficacia di oltre il 40% inferiore rispetto all’efficacia nelle persone normopeso. Studi recenti, che hanno confrontato in pazienti con fibrillazione atriale e sovrappeso, l’efficacia dell’ablazione transcatetere contro l’ablazione transcatetere associata alla dieta e al calo ponderale, hanno evidenziato come la seconda strategia determini risultati a lungo termini migliori, con una riduzione del rischio di recidive di fibrillazione atriale di circa il 17% per ogni unità percentuale di peso perso. Questi sono risultati assolutamente incredibili e strepitosi che impongono a noi medici una attenta riflessione sull’enorme impatto che sovrappeso e obesità hanno sullo sviluppo delle malattie cardiovascolari e sulla riduzione dell’efficacia dei trattamenti attualmente disponibili! È importante quindi diagnosticare e trattare le malattie cardiovascolari e le aritmie. Ma, allo stesso tempo, è essenziale (per non dire, forse, ancora più importante) prevenire queste malattie e, se già presenti, aumentare l’efficacia dei trattamenti disponibili, mediante l’introduzione di un regime alimentare corretto e uno stile di vita più sano. In quest’ottima, lo studio della nutrizione e l’utilizzo delle diete rappresentano un’opzione terapeutica fondamentale e necessaria nelle mani del medico cardiologo e aritmologo, nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari e delle aritmie.
Che cosa sono il sovrappeso e l’obesità?
In base alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il sovrappeso e l’obesità sono un continuum patologico caratterizzato da un abnorme e/o eccessivo accumulo di grasso nel corpo che porta all’insorgenza di molte altre malattie, con conseguenti chiari effetti negativi sulla salute (intesa a sua volta come quella condizione di benessere fisico e psichico dovuta a uno stato di perfetta funzionalità dell’organismo) e una significativa riduzione dell’aspettativa di vita.
Il sovrappeso e l’obesità sono solo il frutto di scelte alimentari errate o sono una malattia multifattoriale?
Il sovrappeso e l’obesità non sono solo il risultato di scelte alimentari sbagliate ma sono una patologia multifattoriale dovuta all’interazione di fattori predisponenti genetici, fattori metabolici ed endocrini, cure farmacologiche, fattori ambientali (familiari, lavorativi, micro e macro sociali), abitudini alimentari scorrette, stili di vita sedentari con ridotto dispendio energetico e fattori psicologici. Di fronte quindi a una persona con sovrappeso/obesità non si deve assolutamente banalizzare la questione riducendola alla semplice eccessiva assunzione di cibo (peggio ancora colpevolizzando il paziente), ma affrontare la patologia nel suo complesso, valutando tutti gli elementi che la compongono. Solo così si può giungere al risultato della perdita di peso e al ripristino di un ottimale stato di salute e di benessere, sia fisico che psichico.
Perchè da un punto di vista evolutivo si è giunti al sovrappeso e all’obesità?
L’essere umano non si è sicuramente evoluto per vivere in un ambiente caratterizzato da elevata disponibilità di risorse alimentari. Questo è un fatto indiscutibile! Storicamente, infatti, pur in presenza di ampie variazioni nel corso dei millenni, la struttura fisica, sensoriale e cognitiva dell’uomo si è evoluta all’interno di un contesto che ha visto il susseguirsi di lunghi e frequenti momenti di carestia e di difficoltà all’accesso del cibo. Al riguardo, tra le attuali teorie evoluzionistiche proposte, quella postulata da Neel del genotipo risparmiatore, ipotizza che nel corso dei secoli, visto l’alternarsi di periodi più o meno lunghi di carestia e assenza di cibo, sia stato selezionato un ampio gruppo di persone portatrici del genotipo risparmiatore, a scapito di quelle non portatrici. Ciò perchè l’aver dei geni che favoriscono un metabolismo risparmiatore (e quindi di accumulo energetico) conferisce un vantaggio nel riuscire a superare lunghi periodi di digiuno. Nella società moderna, invece, dove la disponibilità di cibo è per fortuna costante, il genotipo risparmiatore porta a conseguenze negative, perché favorisce un eccessivo accumulo di grasso in vista di un periodo di carestia che molto difficilmente si verificherà. Da un punto di vista evolutivo, quindi, il sovrappeso e l’obesità sono il risultato dell’errato adattamento alla grande abbondanza di cibo dei tempi moderni da parte un organismo che è stato invece selezionato per adattarsi e sopravvivere a prolungati periodi di digiuno e carenza di cibo.
Come si fa diagnosi di sovrappeso e obesità?
La diagnosi presuppone l’utilizzo dell’indice di massa corporea (IMC o BMI), ovvero un indice che tiene conto del rapporto tra peso e altezza (peso espresso in Kg/statura espressa in metri al quadrato). In funzione del BMI, la popolazione viene divisa macroscopicamente in quattro classi di peso: sottopeso (< 18.5), normopeso (18.5-24.9), sovrappeso (25-30) e obesità (> 30).
Il BMI è un indice attendibile nel valutare il peso ottimale del soggetto e quindi la presenza di sovrappeso o obesità?
Il BMI è un indice semplice ma estremamente impreciso. Tiene infatti conto solo del peso e dell’altezza della persona mentre tralascia elementi essenziali della costituzione fisica della persona, quali l’età e la struttura muscolo-scheletrica. Per fare un esempio, utilizzando il BMI, una persona alta 1.80 m, ha un peso in range di normalità compreso tra 60 e 81 kg, ovvero una forbice enorme e altamente imprecisa!
Esistono sistemi più precisi di valutare il peso ideale?
Visti i molteplici limiti dell’IMC, nei protocolli di dimagrimento KYMINASI Diet, utilizziamo la formula di Perrault modificata, che tiene conto di tutte le caratteristiche principali del paziente, ovvero altezza, peso, età, circonferenza polso, conformazione fisica (longilineo, normolineo o brevilineo) e struttura fisica (piccola, media e grande). Con tale formula si ottiene una stima del peso ideale della persona molto più precisa, affidabile e reale!
Quanto sono frequenti nella nostra società il sovrappeso e l’obesità?
Secondo gli ultimi dati dell’OMS, nel 2016 ben il 39% della popolazione mondiale è in sovrappeso e circa il 13% è obesa. Dal 1975 al 2016 la popolazione affetta da sovrappeso e obesità è triplicata, interessando in egual misura sia maschi che femmine. Se si considerano solo i bambini e gli adolescenti, la prevalenza di sovrappeso/obesità è aumentata dal 4% nel 1975 al 18% nel 2016. Nei Paesi dell’Unione Europea, dal rapporto 2022 dell’OMS Europa emerge che il 59% degli adulti europei e circa il 29% della popolazione pediatrica europea è affetta da sovrappeso e/o obesità. Per quanto riguarda invece l’Italia, sempre secondo i dati OMS 2022 e del 4° Italian Barometer Obesity Report, oltre il 26% degli adulti (circa 25 milioni) soffre di sovrappeso/obesità, mentre, per quanto riguarda la fascia di età tra 5-9 anni, il nostro Paese ha la percentuale più elevata (42%) in Europa di bimbi in sovrappeso e obesi, mentre siamo al 4° posto nella classe di età 10-19 anni, con il 34% dei ragazzi in sovrappeso o obesi.
Perché mi dovrei rivolgere a un nutrizionista quando posso trovare informazioni e diete “fai da te” gratuite su internet?
Semplice, perché oltre il 97% di chi cerca di perdere peso mediante una dieta online, non solo fallirà il proprio obiettivo ma andrà incontro nei mesi successivi ad un ulteriore aumento di peso. Serve quindi procedere in maniera rigorosa, affidandosi ad un professionista che pianifichi gli obiettivi (discutendoli e decidendoli insieme al paziente) in maniera e tempi ragionevoli, indichi la giusta strada da seguire e segua il paziente passo dopo passo fino al raggiungimento dell’obiettivo finale, ovvero perdere peso e stare bene.
Quanto sono frequenti nella nostra società il sovrappeso e l’obesità?
Secondo gli ultimi dati dell’OMS, nel 2016 ben il 39% della popolazione mondiale è in sovrappeso e circa il 13% è obesa. Dal 1975 al 2016 la popolazione affetta da sovrappeso e obesità è triplicata, interessando in egual misura sia maschi che femmine. Se si considerano solo i bambini e gli adolescenti, la prevalenza di sovrappeso/obesità è aumentata dal 4% nel 1975 al 18% nel 2016. Nei Paesi dell’Unione Europea, dal rapporto 2022 dell’OMS Europa emerge che il 59% degli adulti europei e circa il 29% della popolazione pediatrica europea è affetta da sovrappeso e/o obesità. Per quanto riguarda invece l’Italia, sempre secondo i dati OMS 2022 e del 4° Italian Barometer Obesity Report, oltre il 26% degli adulti (circa 25 milioni) soffre di sovrappeso/obesità, mentre, per quanto riguarda la fascia di età tra 5-9 anni, il nostro Paese ha la percentuale più elevata (42%) in Europa di bimbi in sovrappeso e obesi, mentre siamo al 4° posto nella classe di età 10-19 anni, con il 34% dei ragazzi in sovrappeso o obesi.
Il sovrappeso e l’obesità sono solo un problema estetico o causano davvero dei danni alla salute?
Al di là di un impatto psicologico ed emotivo profondo (per quanto personale e soggettivo) in termini di rapporto negativo con la propria immagine corporea, scarsa autostima, stress e difficoltà a gestire il rapporto con se stessi e con gli altri, il sovrappeso e l’obesità causano importanti disturbi psicologici (disturbo dello spettro ansioso, ansa generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo e depressione) ma, soprattutto, aumentano in maniera drammatica il rischio di morte e la possibilità di sviluppare altre gravi malattie. Il rapporto 2022 dell’OMS Europa indica che sovrappeso e obesità sono tra le principali cause di morte e disabilità nell’Unione Europea, causando oltre 1.2 milioni di decessi all’anno, ovvero oltre il 13% della mortalità totale dell’UE. Il sovrappeso e l’obesità aumentano in maniera determinante il rischio di molte malattie non trasmissibili, tra cui malattie cardicovascolari (tra cui aterosclerosi coronarica, arteriopatia periferica, angina pectoris, infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus), ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito tipo II, malattie respiratorie croniche e almeno 13 diversi tipi di cancro.
Le persone con sovrappeso o obesità hanno realmente consapevolezza del problema di salute che li affligge?
Purtroppo il sovrappeso e l’obesità rappresentano ancora oggi una sfida immensa e irrisolta di salute pubblica, che colpisce e condiziona la vita di tantissime persone. Il problema principale è che vi è una bassa percezione e consapevolezza del sovrappeso e dell’obesità come di una vera malattia e dei rischi annessi. Infatti, circa l’11% degli adulti con obesità e il 55% circa degli adulti con sovrappeso ritiene erroneamente di essere normopeso, lo stesso accade tra i genitori di bambini in sovrappeso/obesi, dove il 40% circa ritiene i propri figli normopeso.
Quali sono le implicazioni sociali dell’obesità e del sovrappeso?
L’obesità e il sovrappeso sono una malattia dalle fortissime implicazioni sociali. Stereotipi, pregiudizi, espressioni verbali o visive alterate portano le persone che ne sono affette ad essere stigmatizzate, discriminate e a volte anche ridicolizzate e isolate nei rapporti sociali e lavorativi a causa del loro peso, con gravi ripercussioni fisiche e psicologiche.
Qual’è il motivo più giusto per decidere di dimagrire e perdere peso?
Si può dicedere di dimagrire per motivi di salute, quindi per ridurre il proprio rischio di contrarre malattie anche mortali, o per motivi sociali o per motivi estetici. Nonostante la prima motivazione sembri eticamente più valida, in realtà non è assolutamente così. Non è importante cosa spinga una persona ad intraprendere questo percorso, NON è assolutamente importante! Qualunque sia il motivo, la cosa importante è iniziare questo percorso finalizzato a perdere peso, mettersi in forma e stare bene, raggiungendo così un pieno benessere psico-fisico. Questo, alla fine di tutto, è il vero obiettivo della medicina e, una volta raggiunto dal paziente, anche la soddisfazione più grande per un medico (almeno, per me, è così).
Quali sono i trattamenti disponibili per il sovrappeso e l’obesità?
Il trattamento del sovrappoeso e dell’obesità si basa su modificazione del regime alimentare e dello stile di vita, farmaci e chirurgia bariatrica. Ma mentre gli ultimi due trattamenti sono gravati da limitatissima efficacia e significativi effetti collaterali da una parte (i farmaci) e da elevati rischi operatori e invasività dall’altra (chirurgia bariatrica), la modificazione del regime alimentare (quindi la dieta) unita ad uno stile di vita meno sedentario si associano a marcata perdita di peso, riduzione significativa del rischio di sviluppare malattie e allo sviluppo di un progressivo benessere e soddisfazione personale, senza causare al contempo effetti collaterali e rischi per la salute del paziente (se ben condotti, si intende). Qundi, volendo sintetizzare al massimo, la dieta e lo stile di vita sono i veri cardini nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità.
Qual’è la cosa più importante per il successo di una dieta?
Le cose più importanti per il successo di una dieta sono la volontà e la determinazione della persona ad iniziarla e portarla avanti con costanza e regolarità. Qui, il medico può aiutare il paziente seguendolo con estrema attenzione durante tutto il persorso, fornendo costanti spiegazioni, non lasciandolo mai solo, motivandolo mediante regolare contatto e confronto, rinforzando nella sua mente gli enormi benefici a cui andrà in contro con la perdita di peso. Quindi il medico può sicuramente fare tanto per aiutare il paziente.
Quali sono le principali difficoltà nel fare una dieta?
Le principali difficoltà nel seguire una dieta sono i seguenti:
- La durata: più è lunga la dieta più è facile che la persona la abbandoni.
- La velocità dei risultati: risultati lenti inducono facilmente all’abbandono. È essenziale che la dieta porti a perdite di peso abbastanza rapide, soprattutto all’inizio, in modo da motivare la persona a perseverare e a non demordere.
- Difficoltà a seguire la dieta: regimi alimentari molto particolari o inusuali con cibi e/o modalità di preparazione dei cibi molto complessi aumentano tantissimo la possibilità che la persona abbandoni la dieta.
- Pasti liberi: la possibilità di introdurre pasti liberi nel regime alimentare settimanale psicologicamente è un grosso aiuto per il paziente a seguire la dieta e le modificazioni del regime alimentare, soprattutto nel lungo termine.
- Risultato stabile nel tempo: superate le fasi iniziali (e normalmente più difficili) della dieta, la consapevolezza di poter mantenere nel tempo i risultati ottenuti è il risultato di gran lunga più importante di ogni dieta e un grosso aiuto a non demordere per il paziente.
Per aumentare quindi le possibilità di successo di una dieta è importante che essa non sia troppo lunga, permetta di perdere peso rapidamente (soprattutto nelle fasi iniziali), si basi su cibi semplici da realizzare e trovare, sia semplice da seguire, permetta entro determinati limiti la possibilità di fare qualche “sgarro” permettendo quindi al paziente di soddisfare alcuni suoi desideri culinari, e permetta, una volta terminata la dieta stessa, di mantenere con relativa semplicità i risultati raggiunti.
Quanto è importante una valutazione medica accurata prima di iniziare una dieta?
Ogni dieta o regime dietetico presenta dei vantaggi e degli svantaggi. E questi possono anche cambiare a seconda delle caratteristiche del paziente. Prima di intraprendere una qualunque dieta è quindi estremamente importante confrontarsi con un medico, competente e preparato in materia, al fine di discutere i vantaggi e svantaggi di ogni regime dietetico, e scegliere la strada migliore per correggere il proprio eccesso di peso. In caso in cui il paziente non solo abbia un problema di sovrappeso o obesità, ma sia anche affetto da una qualche malattia, il confronto e l’attenta valutazione con il medico diventa ancora più essenziale e urgente, al fine di prendere in considerazione il quadro clinico completo prima di iniziare un qualunque programma dietetico e modificazione dello stile di vita.
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