Trattamento dell’allergia al Nichel

L’allergia al nichel è una delle più comuni forme di allergia esistente. Riguarda circa il 15-20% della popolazione e nel 74% dei casi si associa all’intolleranza al lattosio. Come in tutte le allergie, vi è una risposta abnorme del sistema immunitario alla presenza nell’organismo di una sostanza estranea come il nichel, ovvero un metallo molto diffuso nell’ambiente e normalmente innocuo. Una volta sviluppata l’allergia il sistema immunitario si attiverà tutte le volte in cui l’organismo entrerà in contatto con il nichel, scatenando una risposta allergica. La causa alla base di questa anomala attivazione del sistema immunitario non è nota, ma almeno in parte, è da attribuire ad una predisposizione genetica. Le persone affette sono più frequentemente donne e quelle con mansioni lavorative che implicano il contatto ripetuto con metalli pesanti. Può comparire a qualsiasi età, in genere dopo l’esposizione ripetuta o prolungata a oggetti contenenti nichel, raramente al primo contatto. Questo metallo, infatti, accumulandosi giorno dopo giorno nell’organismo, può raggiungere nel tempo una soglia limite oltre il quale può scatenare reazioni avverse ed allergiche. Nelle persone predisposte a sviluppare l’allergia al nichel, questo livello soglia è molto più basso rispetto alla popolazione generale e bastano pochi contatti per scatenare la reazione allergica.

Cos’è il Nichel?

Il nichel è un minerale indispensabile per l’organismo che svolge importanti funzioni nel metabolismo degli acidi nucleici, nella produzione delle proteine, nel metabolismo ormonale e del glucosio. 

Dove si trova il nichel?

Il nichel è un metallo estremamente diffuso in natura, in tantissimi oggetti di uso comune, nell’acqua e in molti alimenti. Lo si può trovare in articoli di bigiotteria (orecchini, collane, anelli, orologi) o in oggetti metallici vari (ciondoli, chiavi, occhiali, cinture, pentole, stoviglie e monete), detersivi, saponi e cosmetici. Gli alimenti invece che contengono nichel sono alcuni frutti (albicocche, fichi, pere, avocado e mirtilli), alcune verdure (cavoli, spinaci, carote, pomodori, asparagi, lattuga, piselli, broccoli) e altri cibi, tra cui arachidi, ostriche, aragosta, cipolle, lenticchie, farina di grano intero, avena, lievito in polvere, mais, fagioli, funghi, noci e nocciole, patate, liquirizia.

Quali sono i sintomi dell’allergia al nichel?

L’allergia al nichel causa due tipi di manifestazioni cliniche: la dermatite allergica da contatto e  la sindrome da allergia alimentare sistemica. La dermatite allergica da contatto si caratterizza per la comparsa di chiazze rosse ruvide e intenso prurito nelle zone cutanee di contatto. La sindrome da allergia alimentare sistemica si caratterizza invece per la comparsa di sintomi sistemici e manifestazioni cutanee che compaiono in sedi diverse da quelle del contatto e sono secondarie all’assunzione di alimenti contenenti nichel. I sintomi extracutanei includono sintomi generali, gastrointestinali, urinari, ginecologici e neurologici.

Come si fa diagnosi di allergia al nichel?

La diagnosi presuppone la visita medica con un’approfondita anamnesi e successivamente l’esecuzione di test, principalmente il patch test e i test di biorisonanza. Questi ultimi sono estremamente sensibili nel riconoscere anche minime intolleranza/allergie al nichel.

L’allergia al nichel favorisce l’aumento di peso?

L’allergia al nichel, quando responsabile della sindrome da allergia alimentare sistemica, può determinare sintomi gastrointestinali quali gonfiore, crampi, stipsi o diarrea, ma raramente è in grado da sola di determinare aumento di peso. Il grosso problema riguarda però i pazienti già in sovrappeso che stanno portando avanti una dieta. In questo caso l’allergia al nichel, se non trattata, è in grado di bloccare completamente la perdita di peso e, in alcuni casi, addirittura di causare un nuovo aumento ponderale. Per tale motivo la presenza di una allergia al nichel va indagata molto bene prima di iniziare la dieta al fine di scegliere un regime alimentare senza nichel per tutta la durata della dieta, associandovi inoltre anche il trattamento recentemente introdotto a base di “gocce”, caricate con programmi di biorisonanza. Con tale approccio si possono raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di perdita di peso e liberarsi contemporaneamente dell’intolleranza al nichel, in modo da ritornare, al termine della dieta stessa, ad alimentarsi anche con cibi contenenti nichel senza più avere alcuna reazione avversa o allergica.  

Come si cura l’allergia al nichel?

Per lenire i sintomi in fase acuta si possono usare farmaci quali antistaminici e corticosteroidi per bocca o steroidi applicati in crema sulla pelle. Il trattamento vero e proprio si basa storicamente sull’evitare il contatto e l’ingestione di cibi contenenti nichel. Purtroppo, tale strategia terapeutica, sebbene efficace durante la fase di non contatto con l’allergene, con la reintroduzione degli alimenti contenenti nichel, si associa quasi sempre alla ripresa dei sintomi. Proprio per tale motivo è stato recentemente introdotto un trattamento specifico aggiuntivo, volto alla de-sensibilizzazione al nichel. Si basa sull’assunzione di “gocce” (sotto la lingua, 4 volte al giorno, dopo i pasti) caricate con appositi programmi di biorisonanza, sotto forma di frequenze elettromagnetiche, che aiutano l’organismo a ripristinare una normale risposta al contatto col nichel. Tale trattamento, se portato avanti per almeno due mesi e se associato (durante tale periodo) all’eliminazione dei cibi contenenti nichel, porta nella stragrande maggioranza dei casi all’eliminazione dell’intolleranza al nichel, con la possibilità di riavviare successivamente l’assunzione di cibi con nichel senza più incorrere in reazioni avverse.

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